La decima giornata si e’ aperta con una mangiata del famoso Pan giapponese ovvero una sorta di pane leggermente briochato con all’interno di tutto da cose buonissime come la salsa di fagioli dolci a cose fetide come uova pancetta e peperoni.
Rinfrancati da cosi’ tanta bonta’ e con il fegato implorante un caffe’ latte abbiamo deciso di passare la giornata vedendo 4 dei luoghi piu’ importanti della Kyoto da bere:
- La pagoda di To-ji
- Il castello di Nijo
- La foresta di bambu’ di Arashiyama La pagoda di To-ji contornata naturalmente da numerosi templi e un bel giardino giapponese (piccolo ma grazioso) ci ha accolto con il rumoroso mercatino delle pulci con cosi’ tanta roba strana da farci perdere un’oretta in ammirazione (piu’ di quanto abbiamo impiegato per la pagoda) . Questo mercatino si tiene la prima domenica di ogni mese (a quanto abbiamo letto).
La pagoda non e’ visitabile (se non per il primo piano) e l’impressione e soprattutto dovuta alla sua mole e’ infatti la pagoda piu’ alta del Giappone i templi di contorno ospitavano numerose statue del Buddha ma oramai nessun tempio puo’ piu’ stupirci .
Il castello di Nijo ce lo siamo invece goduto di piu’ di quello di Himeji in quanto il tempo ci ha sorriso e abbiamo potuto osservare con relativa calma tutta la struttura del primo piano, molto belle le decorazioni ai pannelli che dividevano le stanze in classico stile giapponese. Tutti i pavimenti che erano esterni alle stanze e formavano una sorta di corridorio esterno erano state costruite in modo particolare e vengono definiti “pavimenti usignolo” a causa del rumore simile ad uccelli che questi producono al passaggio. Questa tecnica di costruzioni dei pavimenti impediva ad eventuali aggressore di arrivare di soppiatto ed unita ai pannelli che lasciavano intravedere l’esterno erano una forma di protezione da eventuali attacchi.
Come ciliegina sulla torta della giornata abbiamo lasciato la foresta di Bambu’ di Hirashiyama imponente e stupenda, insomma uno spettacolo raro per qualsiasi occidentale vi si trovi di fronte… onestamente e’ stata la vista che mi ha affascinato di piu’. Il sole che attraversa le canne grandi quanto delle braccia non ha prezzo ( e odio la pubblicita’ della mastercard che mi ha rovinato questa espressione.)
Invece di conludere la serata cosi’ abbiamo deciso di andare a Gion… di cui parleremo in un altro articolo