[caption id=”” align=”alignleft” width=”142”] Uno scorcio di Ginza[/caption]
Abbiamo organizzato gli ultimi due giorni a Tokyo in modo da vedere i posti più importanti che ancora on avevamo visto, senza però dimenticarci di comprare quintali di oggetti e souvenirs che ogni buon turista deve portarsi a casa dal Giappone; dicono che il Giappone salga sul livello del mare di 2 mm ogni anno a causa dei souvenirs che i turisti portano via.
La prima giornata completa a Tokyo è stata suddivia quindi tra Ginza luogo di negozi di grandi marche, Shinjuku famosa per il suo affollatissimo scrumble e Shibuya luogo di vita notturna e zone proibite.
La mattina per la maggior parte è stata dedicata a Ginza (si dice ghinza) dove abbiamo visitato il Sony building e gironzolato un po per i vari negozi delle grandi marche italiane e non (si ho detto italiane). Ricordatevi però che la maggior parte dei negozi e altri aprono alle 10:30 quindi se trovate qualcosa da fare prima è meglio.
Da parte nostra ci siamo impegnati a superare le 10 del mattino visitando il Idemitsu Museum of Arts, questo ci ha permesso in ordine: di perderci alla ricerca del suddetto che quindi abbiamo trovato chiuso (doveva riaprire a fine aprile…) quindi se non sapete che fare, potete provare anche voi.
Abbiamo scelto la zona di Shibuya per passare il pomeriggio girovagando per le 3 vie che la compongono piene di strani negozi e di persone di qualsiasi sesso, colore e genere. Il negozio più famoso della zona è il 109 presente in molti anime e manga. Questo negozio insieme ad altri disseminati per la zona rappresentano il punto focale dove i tamarri di Tokyo si ritrovano e si vestono. Da non perdere assolutamente il mitico Scrumble attraversato contemporaneamente da una miriade di persone.
Per ultimo abbiamo lasciato Shinjuku veramente meravigliosa alla sera quando le luci dei cartelloni pubblicitari saturano le macchine fotografiche rendono quasi orribile ogni foto. Sulla guida lonely planet è suggerito un giro del quartiere che permette di visitare oltre alle zone più commerciali anche quelle più nascoste. In questo modo abbiamo visitato il Golden Gai piccolo quartiere pieno di locali (interdetti agli stranieri) molto suggestivo e il quartiere a luci rosse Kabukicho assolutamente molto più sobrio di come uno se lo può aspettare e come tutto il Giappone per niente pericoloso.
Alla sera ci siamo diretti al Tokyo Metropolitan Governement Office dove ci siamo goduti un’altra delle viste dall’alto di Tokyo.
Il secondo ed ultimo giorno siamo tornati al mercatino di Asakusa per fare le ultime compere. Veramente valido per trovare tutto quello che può occorrere per fare regali o per portare a cassa come souvenir.
La partenza dal Giappone è stata tristissima… è difficile tornare via da un mondo così strano e affascinante…
N.B.**= nel caso in cui facciate scali intermedi o il volo non sia diretto ricordate che non potete comprare **saké al duty free in quanto nel momento del cambio dell’aereo non potrete portare a bordo liquidi. Vi consigliamo quindi di comprare il sake a terra e metterlo nello zaino; no, il saké liofilizzato non esiste.