Giorno 3: Il treno notturno e Harajuku (Cosplay)

1Una giornata intensa e comica quella di oggi. Partita nuovamente con un piede (in tutti i sensi) sbagliato. Si, perche’ contrariamente a quanto scritto sul sito di japan guide, il treno notturno che volevamo prendere per beppu e’ a pagamento (e pure caro). Il Japan Rail Pass non copre i treni notturni da noi esaminati, e stranamente erano tutti con cuccette! Quindi non affidatevi mai (come noi) ai treni notturni della Japan Rail, ma escludeteli dai vostri calcoli (se non volete pagare). L’intera mattinata e’ stata un susseguirsi di andirivieni per capire cosa fare; sufficiente a farci considerare pazzi da meta’ della popolazione giapponese.

Il risultato finale? Trovare un locale aperto la notte a Tokyo ed aspettare (come stiamo facendo) che sia l’ora giusta. Nei prossimi post vedrete dove siamo andati a finire, ma preparatevi al peggio! (ci sara’ da ridere).

Conclusa l’esilarante mattina ci siamo diretti ad Harajuku. Di domenica in fatti molti giovani si vestono in abiti da cosplay e sfilano tra i dintorni della stazione e del parco adiacente. A dirla tutta non abbiamo capito subito che era “tutto li”. La lonely lo descrive come un evento di massa, ma in realta’ e’ piu’ un ritrovo modesto di persone (sebbene ci sia molta folla non ci sono cosi’ tanti cosplay).

All’interno del parco accanto ad Harajuku abbiamo avuto poi l’onore di assistere ad un matrimonio nello splendido tempio che fa da cuore all’intera struttura verde. Una cosa davvero bella. Ma non l’abbiamo contata come travestimento. Almeno speriamo per loro sia stato vero.

Ancora interdetti per la mancanza di ragazze in vestiti strani siamo andati al centro del parco, e li abbiamo trovato un gruppo di finti bulli che ballavano rock & roll o anche degli Elvis Prisley esilaranti; assieme alloro anche tre strani personaggi che distribuivano abbracci gratuiti a chi li desiderava. Cosa non si fa in Giappone ragazzi! L’ultima cosa che poi ricordo e’ un signore molto simpatico che essendo il sosia giapponese di Roberto Vecchioni ha ben pensato di raccontarci la storia dal dopoguerra ad oggi senza tralasciare un particolare. Bello eh, ma noi volevamo in realta’ mangiare i nostri udon con calma :) anche questa e’  vita!

Prossimamente: Il giardino imperiale di Tokyo!