Il giorno successivo a Kanazawa ci siamo concentrati su tre cose principali da vedere, il castello, il giardino per cui la città è famosa ed il quartiere delle Geishe.
E che dire, ne è valsa la pena!
Il giorno successivo a Kanazawa ci siamo concentrati su tre cose principali da vedere, il castello, il giardino per cui la città è famosa ed il quartiere delle Geishe.
E che dire, ne è valsa la pena!
Ore 5.50, suona la campana del tempio. E’ il momento. L’alba è iniziata da poco e qualche luce si fa spazio nel buio notturno. E’ arrivato il momento di guardare la preghiera mattutina buddista. Eravamo all’incirca preparati a tutto ciò. Nel sito era specificato che avremmo dovuto partecipare a questa cerimonia, ed appena arrivati la ragazza addetta a registrare gli ospiti ci ha informati di tutto.
Certo, magari farlo per il giorno di Pasqua non era il top, ma è comunque un’esperienza.
Ed il sedicesimo giorno i nostri eroi arrivarono nel Monte Koya. Luogo segnalato dalla stessa Lonely planet per il cimitero Oku-no-in che di notte pare essere quasi magico. Ma era davvero così?
Riniziamo (finalmente) a parlare dei giorni passati in giappone.
Oggi tocca al giorno 15, l’ultimo dei tre giorni nella città di Nara. Nara è una città che in due giorni si può visitare in tranquillità. E’ la perfetta mediazione tra una città piccola ed una metropoli. L’ultimo giorno per noi c’era rimasto poco da vedere. Abbiamo quindi deciso di farci una bella camminata (la guesthouse era in centro) nella periferia per raggiungere il tempio Byakugoji.
Salve a tutti, purtroppo i punti internet vanno sempre piu’ diminuendo nella scala dei nostri bisogni. Comunque sappiate che siamo vivi e che finora abbiamo solo avuto dei problemi a scrivere tutto per bene.
Il tempo di soggiorno a Nara per noi era di tre giorni, due dedicati alla citta’ (ora sappiamo che sono abbondanti ma permettono di godersi attimi e tempi dilazionati della vita giapponese) ed uno ad un viaggio esterno di una giornata: il monte Yoshino.
[caption id=”attachment_193” align=”alignleft” width=”300” caption=”Il tempio Todai-ji”][/caption]
L’8 aprile siamo arrivati in presta mattinata a Nara capitale del Giappone precendete a Kyoto e Tokyo, un gioiello incastonato nel sud dell’ Honshu. Questa citta’ non ha ne’ le dimensioni ne’ il traffico di Kyoto ma riesce a rendere la magia del Giappone condensata nelle sue vie tranquille e nelle villette organizzate come nei migliori cartoni animati giapponesi. Pensavamo che da qualsiasi casa potesse uscire un Doraemon e affacciarsi Marrabbio dal suo negozio, insomma un posto da visitare assolutamente.
[caption id=”attachment_192” align=”alignleft” width=”300” caption=”Il palazzo imperiale di Kyoto”][/caption]
Ultimo giorno a Kyoto, citta’ che ci e’ rimasta nel cuore per essere meno metropolitana di Tokyo e molto piu’ vivibile (nonostante le dimensioni non indifferenti). Questo giorno era stato ben pianificato, mattina al palazzo imperiale, pomeriggio al Fushimi-inari Taisha, ed infine lavaggio dei panni in tempo per uscire al sera. Purtroppo il Palazzo imperiale e’ visitabile dagli stranieri solo durante i tour guidati, che nel nostro caso avvenivano alle ore 10 e alle ore 14. E per condire il tutto quando siamo arrivati noi (9.40) il primo tour era gia’ pieno. Quindi vi consigliamo di gestire bene i vostri tempi se volete andarci ed arrivare con largo anticipo per sbrigare le pratiche burocratiche che vi permetteranno di vedere il palazzo.
[caption id=”attachment_191” align=”alignleft” width=”300” caption=”il tempio d’oro kinkaku-ji “][/caption]
L’ undicesima giornata Dio produsse una strada circondata di ciliegi in fiore e vide che era cosa buona, quindi la mise a Kyoto che i ciliegi li apprezzano molto…
Il 6 aprile abbiamo quindi deciso di fare un giro per le mete piu’ appariscenti di Kyoto, con un amico incontrato per strada di nome Nico ( no non ve lo presenteremo, o donne all’ascolto, in quanto siamo molto gelosi).
Per primo il tempio d’oro ( Kinkaku-ji ).
Gion e’ la zona di Kyoto dove c’e’ maggiore vita notturna. Ed e’ anche conosciuta per contenere in se il quartiere delle Gheisha (che ovviamente non abbiamo visto). Appena arrivati con la metro ci siamo immersi in un fiume persone tutte dirette verso un tempio presente a poche centinaia di metri. Abbiamo seguito la folla, tra il traffico cittadino delle macchine ferme e le coppie che si dirigevano a passare una bella serata. Le serate giapponesi iniziano presto e finiscono prima. Infatti quando noi parliamo di uscire la sera si pensa sempre alle 10 di sera almeno, la alle 10 troverete un mortorio piuttosto deludente. Nel nostro caso erano circa le 8 di sera. Un orario accettabile sia per noi che per loro.