Non contenti di tutta la giornata piena di camminate abbiamo deciso di andare a fare un giro nel centro di Roppongi passando per la Tokyo Tower, la famosa torre che permette di vedere l’intera citta’. Ci siamo messi in cammino, nonostante un ferito nella squadra (ovviamente il malcapitato Andrea, che avrebbe volentieri esclamato quanta crudelta’ c’era nel mondo…), in direzione Roppongi. Dopo un cambio all’interno della metropolitana di Tokyo siamo arrivati alla stazione segnalata dalla guida Lonely Planet. Perche’ la segnalava? Per la possibilita’ di osservare la splendida torre di Tokyo stagliarsi dietro ad un tempio Scintoista.
E lo spettacolo valeva davvero la pena. Di notte, con alcuni ciliegi in fiore che contornavano il quadro la torre assumeva un’aria magica, incandescente grazie ai colori caldi che la compongono.
Arrivati ai piedi della torre abbiamo anche avuto la fortuna di trovarla aperta (erano le 22 e sulla guida c’era erroneamente scritto che chiudeva a quell’ora. Ma avevamo una mezz’ora aggiuntiva). Il paesaggio che si presentava era mozzafiato, entusiasmante, mura cittadine che costruivano immagini fluorescenti come in un’allucinazione vivida. Fermo immagine di una metropoli che si muove e danza tra le luci, come le punte dei grattacieli illuminate di rosso segnaletica o come il sangue rosso vivido di macchine che frenano nelle vene della citta’. O il ponte e la ruota panoramica, appiglio occidentale di una cultura cosi’ lontana dalla nostra nella sua ruralita’ ed anche nelle sue forme piu’ commerciali. Questa e’ Tokyo, questa la sua vita, i suoi colori. Una semplice metropoli che forse non vi rimarra’ nel cuore, ma che di certo vi restera’ impressa nella memoria.
Finito il tour sulla torre siamo pietosamente tornati a casa dopo aver tentato di raggiungere “quel posto carino visto dall’alto” girovagando inutilmente un’altra mezz’ora. Ma che dire? Ne e’ valsa la pena.